Il lutto è il processo di sperimentazione delle reazioni fisiche, sociali, comportamentali e psicologiche all’esperienza della perdita. (Rando, 2014)
Il lutto è la reazione naturale alla perdita di una persona importante. Il dolore che ne deriva è un naturale processo umano e può innescarsi non solo dopo la morte di una persona cara, ma anche in seguito a una separazione, alla rottura di una relazione importante, alla perdita di un lavoro o altri eventi in cui si percepisce un abbandono. Durante questo processo, si elabora la perdita e questo è fondamentale per poter riprendere in mano la propria vita.
Le risposte al lutto
In seguito a una perdita, le reazioni più comunemente esperite interessano le seguenti sfere:
- sfera emotiva: dolore, depressione, disperazione, senso di colpa, rabbia, desiderio che quanto accaduto non sia vero;
- sfera fisica: dolori corporei, stanchezza, nausea;
- sfera mentale: confusione, difficoltà di concentrazione, dimenticanze;
- sfera comportamentale: per esempio, pianto, difficoltà a dormire, isolamento sociale;
- sfera spirituale: messa in discussione delle proprie credenze.
I vissuti sono molto simili a quelli depressivi: in entrambe si ritrovano i classici sintomi (disturbi del sonno e dell’appetito e intensa tristezza), tuttavia nel lutto non c’è la perdita di autostima che comunemente si trova nelle depressioni cliniche.
L'elaborazione del lutto
L’elaborazione del lutto comprende non solo il lutto, ma anche la capacità di riorientarsi per adattarsi al mondo senza la persona che non c’è più.
L’elaborazione del lutto passa attraverso sei processi, definiti da Terry Rando, un teorico del lutto, processi “R”:
1. Riconoscere la perdita: ciò che prevale inizialmente è la negazione di quanto accaduto, un senso di irrealtà, ci si sente sopraffatti o bloccati e incapaci di dare un senso, c’è un forte desiderio di volersi opporre all’accettazione della morte. Il compito da superare in questa fase sarà prendere consapevolezza che la perdita si è davvero verificata, che quella persona è veramente morta e non tornerà più. Accettare questa realtà è necessario prima di poter gestire l’impatto emozionale della perdita;
2. Reagire alla separazione: è fondamentale poter vivere il dolore, provarlo, esprimerlo. I sentimenti più problematici per le persone in lutto sono in genere la rabbia, il senso di colpa, l’ansia l’impotenza e la solitudine;
3. Ricordare e rivivere la persona deceduta e la relazione: riesaminare e ricordare realisticamente il rapporto avuto e quindi lasciare spazio ai ricordi belli e a quelli brutti e riflettere sul ruolo che la persona che non c’è più ha avuto nella vita di chi resta;
4. Riconsiderare il proprio legame col defunto e le proprie credenze, valori e aspettative in seguito alla perdita. Si può sentire l’esigenza di riesaminare il proprio senso della vita, le proprie priorità e prospettive future;
5. Riadattarsi per progredire in modo adattivo nel nuovo mondo senza dimenticare il vecchio: sarà importante integrare la perdita nella propria vita e adottare nuovi modi di stare al mondo, acquisendo o alimentando la capacità di vivere senza il defunto e prendendo decisioni indipendentemente da lui;
6. Reinvestire: ripresa della progettualità e capacità di investire nel futuro, con la possibilità di scoprirsi più resilienti e consapevoli di sé e degli altri.
Non esiste una linearità nell’attraversare questi processi, ma ognuno lo fa a modo proprio e con i propri tempi.
Accettare la perdita come definitiva e tollerare il dolore che ne consegue sono elementi indispensabili affinché ci sia una buona elaborazione del lutto: chi rimane dovrà prendere atto di ciò che è successo e pian piano modificare l’immagine di sé e adottare nuovi modi di stare al mondo, ha bisogno insomma di ridefinire sé stesso senza la persona scomparsa.
Non portare a compimento le varie fasi implica un’elaborazione del lutto complicata, che si verifica quando le emozioni dolorose legate alla perdita durano così a lungo e sono così intense da impedire la ripresa della propria vita.
Il lutto complicato
Molte persone riescono a superare questa esperienza senza disagi permanenti alla salute fisica e mentale e ad accettare la perdita entro circa 12/18 mesi. A volte invece questo processo incontra degli ostacoli, come nel caso del lutto complicato, in cui le reazioni non tendono a diminuire con il passare del tempo e interferiscono in modo significativo con il funzionamento personale e sociale. La qualità di vita delle persone coinvolte si abbassa e in molti casi si presentano il disturbo depressivo maggiore, il disturbo post traumatico da stress, ideazioni suicidarie, problematiche fisiche. Il lutto complicato può manifestarsi come un vero e proprio trauma, dando vita a una serie di reazioni psicologiche e manifestazioni comportamentali che alterano il funzionamento della persona e la sua capacità di adattarsi, incidendo anche sullo stato di salute fisica e mentale. Le perdite violente, causate per esempio da incidenti, gli omicidi e i suicidi accrescono il rischio che si manifestino delle difficoltà nel cercare di gestire e far fronte all’evento.
Nelle forme di lutto complicato, le persone tentano di:
- negare, reprimere o evitare aspetti della perdita, il dolore e la realizzazione di ciò che la perdita comporta;
- rimanere attaccati a, ed evitare di abbandonare la persona cara che non c’è più, con intenso desiderio e nostalgia della persona deceduta.
Le reazioni delle persone alla morte di un caro sono altamente individuali e influenzate da diversi fattori che includono: la forza e la natura del legame che c’era col defunto; le circostanze legate alla perdita; il temperamento e le capacità adattive personali; la presenza del supporto della famiglia o di altri sistemi formali e informali; il sistema di credenze e i riti culturali e spirituali; il livello di salute generale e lo stile di vita della persona che affronta il lutto; il senso unico che si dà alla perdita.
L’uso della terapia EMDR per lutto ed elaborazione del lutto
La terapia EMDR può facilitare un’elaborazione del lutto andando a colpire aspetti immobilizzati o bloccati delle esperienze traumatiche correlate alla perdita, rendendo accessibili i ricordi positivi tra la persona in lutto e il proprio caro.
Di conseguenza, la rielaborazione di queste esperienze permette alla persona di progredire attraverso il processo di elaborazione del lutto, sia esso semplice o complesso. La terapia EMDR non eliminerà o indebolirà la connessione positiva con i propri cari. Non si perde il legame, ma si trasforma: da un amore in presenza con la persona a un amore con la persona che è assente fisicamente, ma vive tramite i ricordi presenti nel cuore.
La realtà è che il lutto durerà per sempre. Non “supererete” la perdita di una persona cara, ma imparerete a conviverci. Guarirete e vi ricostruirete intorno alla perdita subita. Sarete di nuovo integri, ma non sarete mai gli stessi. Non dovreste essere gli stessi, né vorreste esserlo.
(E.K.Ross & D. Kessler)
Conclusioni
Nell’elaborazione del lutto, non ci sono tempistiche stabilite o esiti predefiniti, sarà necessario concedersi il tempo necessario a superare la perdita e accogliere e attraversare tutte le emozioni, anche se profondamente dolorose. Sarà anche importante chiedere aiuto a un professionista, soprattutto quando le emozioni esperite appaiono soverchianti e non si riesce, nemmeno dopo tanto tempo, a riprendere le redini della propria vita.
Bibliografia
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